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Introduzione
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La laguna di Venezia costituisce un sistema idrodinamico molto complesso,
in cui una estesissima rete di canali profondi solca vaste aree di
acque molto basse. Circa il 75 [%] della laguna ha infatti una profondità
inferiore a 2 [m] e una considerevole parte (circa il 20 [%]) durante
il periodico alternarsi delle maree si allaga e si prosciuga, costituendo
il caratteristico assetto morfologico delle barene. Specialmente nella
parte occidentale e in quella settentrionale della laguna le barene
influiscono notevolmente sulla circolazione delle acque e sulla propagazione
della marea. |
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Schematizzazione della laguna
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Il
problema più importante per ottenere risultati significativi
dalle applicazioni dei modelli matematici consiste nel determinare
il numero degli elementi finiti da utilizzare nella schematizzazione
del sistema idrodinamico. Si scontrano in particolare due esigenze
contrastanti: la prima di aumentare quanto possibile le dimensioni
degli elementi finiti e diminuire il numero dei nodi in cui viene
calcolata la soluzione, per non appesantire eccessivamente lo sforzo
computazionale richiesto; la seconda di aumentare il numero degli
elementi finiti e dei punti di calcolo, per simulare con maggior
dettaglio e precisione la situazione della laguna reale. Per soddisfare
contemporaneamente entrambe le necessità, la laguna di Venezia
è stata schematizzata mediante 12800 elementi finiti triangolari,
corrispondenti ad una semina di oltre 7000 nodi.
La
maglia degli elementi finiti è stata quindi perfettamente
adagiata ai contorni reali dei canali, delle isole e dei contorni
esterni della laguna, consentendo in questo modo sia una rapida
distinzione della tipologia degli elementi sia una conseguente attribuzione
di parametri caratteristici, quali batimetria e scabrezza. Al fine
di assegnare le quote degli elementi finiti, una particolare procedura
presente tra i comandi del preprocessore PreLag ha permesso di quotare
le profondità degli elementi finiti in modo perfettamente
aderente alla realtà lagunare, sulla base delle misure di
profondità effettivamente rilevate nelle campagne di misura
più recenti eseguite.
Ai
fini di una corretta interpretazione delle caratteristiche di resistenza
alla propagazione della marea nella laguna, gli elementi finiti
triangolari sono stati suddivisi in tre diverse tipologie (laguna,
canale, barena). Tenendo conto di considerazioni di carattere essenzialmente
idraulico, sono stati assunti dei coefficienti di resistenza al
moto differenziati per i tre diversi sistemi di elementi sopra accennati,
assegnando per essi valori compresi nell'ambito di quelli generalmente
accettati nell'idraulica classica per campi di moto con fondali
analoghi a quelli riscontrati in laguna.
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Verifica dei risultati forniti
dal modello MfhLag
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La verifica dei
risultati forniti dal modello MfhLag è stata realizzata considerando
l'evento di marea del periodo 1-6 Ottobre 1986, durante il quale
erano stati registrati gli andamenti dei livelli in numerose stazioni
di misura disseminate nell'intero bacino lagunare.
Dopo
aver effettuato il processo di verifica con il modello idrodinamico,
eseguendo numerose prove di sensibilità con l'utilizzo di
diversi valori dei coefficienti di scabrezza, si é deciso
di confermare i valori di 30, 35, 20 [m1/3 s-1] nella formula di
Gauckler-Strickler per i sistemi di elementi laguna {1}, canale
{2} e barena {3} rispettivamente.
Per
fornire un esempio dei risultati ottenuti, nelle figure 3÷8
sono rappresentati i confronti tra i valori misurati e quelli simulati,
durante i giorni 1÷3 Ottobre 1996, per 6 diverse stazioni
di misura:
1 -
Cason Figheri;
2 -
Torson di Sotto;
3 -
Fusina;
4 -
Punta Salute;
5 -
S. Erasmo;
6 -
Val Dogà.
Queste stazioni idrometriche, ubicate a notevole distanza tra di
loro ed appartenti ai tre diversi bacini afferenti le bocche di
porto di Chioggia, Malamocco e Lido (fig. 2), possono, per questo
motivo, essere considerate estremamente significative al fine di
dimostrare l'eventuale capacità, da parte del modello matematico,
di simulare i processi idrodinamici propagatori della marea in tutto
il sistema lagunare.
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I confronti tra
i valori simulati e quelli misurati confermano l'ottima accuratezza
con cui sono simulati i livelli relativi a tutte le stazioni di
misura.
Un
ulteriore aspetto, decisivo per provare la consistenza dei risultati
ottenuti é costituito dalla capacità di MfhLag
di conservare, entro il sistema idrodinamico lagunare, il volume
di acqua entrato dalle bocche. A questo proposito nelle fig. 9 e
10 sono stati rappresentati i valori di alcune variabili, determinanti
per valutare la precisione con cui MfhLag
é in grado di risolvere l'equazione di conservazione della
massa. In particolare, nella fig. 9 sono riportati, a confronto,
i flussi entranti, complessivamente, dalle bocche a mare e la contemporanea
variazione del volume di acqua in laguna, nell'unità di tempo,
mentre nella fig. 10 sono confrontati i grafici dei volumi totali
entrati dalle bocche e quelli variati in laguna, calcolati, cumulativamente,
a partire dall'inizio della simulazione.
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Nella fig. 9 il
volume "Entrato Bocche" viene determinato valutando dapprima
la portata complessiva che entra dalle bocche a mare, in corrispondenza
di un certo istante di calcolo, moltiplicando poi tale valore per
il passo temporale di calcolo del modello (pari a 180 [s]); il volume
"Variazione Laguna" viene calcolato valutando prima la
variazione di volume subita, durante lo stesso passo temporale di
calcolo, dai singoli 12800 elementi finiti in cui é stato
suddiviso il bacino lagunare e sommando poi tutti i contributi degli
stessi elementi.
Questi risultati ottenuti forniscono la prova definitiva sulla precisione
dei risultati forniti dal modello idrodinamico MfhLag.
Infatti, considerando che l'oscillazione dello specchio liquido
lagunare risulta essere, in ogni punto e in ogni istante, quasi
aderente ai livelli forniti dal modello (fig. 3÷8), la precisione
con cui viene conservata la massa nel bacino lagunare garantisce,
altresì, l'altrettanto perfetta coincidenza tra il campo
delle velocità, medie sulla verticale, ottenuto e quello
realmente presente in laguna.
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Conclusioni
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Negli
ultimi anni i fenomeni dell'eustatismo e del bradisismo hanno provocato
un innalzamento del livello medio del mare in relazione al suolo cittadino,
aumentando notevolmente la frequenza di allagamento di vasta parte
della città. In questo contesto i modelli MfhLag
e MfdLag sono stati applicati nel
caso della laguna di Venezia dal Consorzio Venezia Nuova per valutare
i fenomeni idro-dispersivi relativi alle opere di salvaguardia. |
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BIBLIOGRAFIA
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[1] Garzon, A.,
"Modello idrodinamico 2-D agli elementi finiti: Documentazione
Scientifica", Studio A.2.8, Consorzio Venezia Nuova, Luglio
1988.
[2] Garzon, A., CREA s.r.l., "Taratura e calibrazione del modello
idrodinamico 2-D agli elementi finiti", Consorzio Venezia Nuova,
Gennaio 1995.
[3] Garzon, A., Cecconi, G., "A Two Dimensional Semi-Implicit
Finite Element Model for Tidal Propagation in the Venice Lagoon",
Proceedings of the Ninth International Conference on "FINITE
ELEMENTS in FLUIDS, New Trends and Applications", Venezia,
15-21 Ottobre 1995.
[4] "Sezione di lavoro 20 - Batimetria della laguna. 2°
stralcio: studio dell'evoluzione morfologica - Rapporto Finale",
Consorzio Venezia Nuova, 1994.
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